Uno degli aspetti più importanti se lavori online nel settore delle affiliazioni è regolarizzare la tua posizione lavorativa nei riguardi del fisco. Sapere quale codice ATECO affiliate marketing scegliere è indispensabile per evitare accertamenti e sanzioni.
Ogni soggetto che lavora nel campo dell’affiliazione potrà essere infatti considerato come lavoratore autonomo. Pertanto dovrà munirsi di partita IVA e specificare la combinazione numerica per identificare l’attività economica.
Io lavoro nel settore delle affiliazioni professionali da anni e mi appoggio a Fiscozen. Si tratta di una piattaforma di gestione della partita IVA, che offre anche un gestionale per avere sempre a portata di mano fatture, calcolo delle tasse e chat per chiedere aiuto.
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Codice ATECO affiliate marketing
Come noto, il lavoro di affiliate marketing consiste nella promozione di prodotti per conto delle altre aziende. Più nello specifico, l’affiliato si pone come rivenditore che incassa una commissione su ogni bene venduto. Le parti coinvolte nell’accordo sono tre:
- l’advertiser che mette a disposizione l’annuncio,
- il publisher che si occupa della promozione dell’annuncio,
- il consumer, cioé utente finale.
Bisogna comunque considerare che fare affiliate marketing non vuol dire soltanto commercializzare e pubblicizzare i prodotti creati da altri, ma anche gli stessi ideatori del bene in affiliazione.
In ogni caso iniziare a lavorare in questo campo è apparentemente semplice. Bisogna iscriversi al programma di affiliazione di ciò che si vuole promuovere per ottenere il relativo link identificativo, il quale traccerà mediante i cookie i dati dell’utente.
Non sarà quindi necessario investire nell’acquisto dei prodotti, avere un magazzino, occuparsi della gestione di un e-commerce o dell’assistenza clienti. Ma è comunque necessario provvedere alla regolarizzazione degli aspetti fiscali, visto che questa attività genera comunque un reddito.
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Codice Ateco affiliate marketing 46.19.02
A tal riguardo, la prima cosa da sapere è che l’affiliate marketing viene considerata attività d’impresa, il cui reddito viene disciplinato dall’articolo 55 del TUIR. Conseguentemente il codice ATECO affiliate marketing da utilizzare sarà 46.19.02, ovvero quello riservato ai procacciatori d’affari che trattano vari prodotti.
Non è dunque corretto scegliere la combinazione 73.11.02 che si riferisce alla conduzione di campagne di marketing e agli altri servizi pubblicitari. Questo tipo di codice, infatti, andrà usato quando il guadagno principale deriva non dalle commissioni di affiliazione, bensì dalla commercializzazione dei servizi di marketing.
In altre parole, se i ricavi conseguiti si riferiscono prevalentemente alle commissioni maturate sulle vendite, il codice ATECO corretto sarà quello relativo ai procacciatori d’affari.
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Codice Ateco affiliate marketing 73.11.02
Alla luce di quanto spiegato il codice 73.11.02 riguarda la vendita di servizi di marketing, fra cui le campagne pubblicitarie. Quando il corrispettivo di quest’ultime supera l’importo generato dalle commissioni, allora si potrà usare questo codice.
Il numero 73.11.02 andrà dunque specificato se le commissioni relative all’affiliazione rivestono un ruolo marginale. Diversamente si rischiano problemi con il fisco perché l’attività potrebbe essere inquadrata come di consulenza marketing, per cui è importante prestare attenzione.
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Quale regime fiscale scegliere
Adesso che sono state indicate le istruzioni sul codice ATECO affiliate marketing bisogna capire quale regime fiscale adottare. Sul punto non è possibile fornire una risposta che vada bene indistintamente per tutti i lavoratori, in quanto occorre valutare ogni volta la convenienza.
Solitamente a chi si occupa di affiliate marketing viene suggerito di aderire al regime forfettario, in quanto consente di pagare l’imposta sostitutiva e non l’IVA prevista dalla modalità ordinaria. Il forfettario funziona in maniera abbastanza semplice ma può trovare applicazione solo quando si rispettano determinati limiti reddituali.
A partire dal 2016 il forfettario ha preso il posto del regime agevolato, mantenendo comunque tutti gli aspetti positivi più importanti. In aggiunta all’esenzione dall’IVA, non prevede la ritenuta d’acconto, per cui sarà incassato interamente il compenso specificato in fattura evitando la decurtazione del 20%.
Occorre poi segnalare che il regime forfettario prevede il pagamento di tasse più ridotte rispetto al sistema ordinario. L’imposta sostitutiva sarà pari al 5% per i primi cinque anni di attività, per passare al 15% a partire dal sesto anno.
A tutto ciò si aggiunge la contabilità semplificata, in quanto verrà meno la compilazione dell’ISA, nonché la registrazione periodica delle fatture. Insomma la contabilità si rivela complessivamente più snella e semplice, considerata anche l’esenzione ai fini IRAP.
Limiti all’applicazione del regime forfettario per affiliate marketing
Non è sempre possibile aderire al forfettario per chi opera nel settore dell’affiliate marketing, in quanto, come anticipato, bisogna rispettare il requisito reddituale. Più in particolare, al fine di godere del regime agevolato occorre non superare 65.000 euro all’anno.
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Altre cose da sapere sul codice ATECO affiliate marketing
Una volta aperta la partita IVA, specificato il codice ATECO affiliate marketing più adatto alla propria posizione e scelto il regime fiscale maggiormente conveniente, nel rispetto della soglia di reddito annua, sarà possibile lavorare senza temere problemi con il fisco.
Cosa succede quando si commette un errore nell’indicazione del codice ATECO affiliate marketing? Sicuramente queste informazioni verranno rilevate e sanzionate da parte dell’Agenzia delle Entrate. Si rischiano anche conseguenze dal punto di vista previdenziale, visto che molto probabilmente verrà avviata l’iscrizione d’ufficio alla Gestione Separata INPS.
Diversamente, infatti, la gestione corretta per chi esercita nell’affiliate marketing è quella dei commercianti.
Non mancano poi ripercussioni per coloro che avranno optato per il regime forfettario, in quanto sarà alta la probabilità di pagare più di quanto preventivato, a causa di una minor percentuale di deduzione forfettaria riconducibile al codice ATECO 73.11.02.
In conclusione
Lavorare nel campo dell’affiliate marketing può rivelarsi non solo molto interessante e coinvolgente, ma anche abbastanza redditizio. Peraltro questa attività si può avviare velocemente evitando grossi investimenti iniziali, l’acquisto di beni e la gestione degli e-commerce. Occorre comunque provvedere a tutti gli adempimenti fiscali, fra cui la corretta scelta del codice ATECO per affiliate marketing, operazione non così semplice come si possa immaginare.
Il più delle volte, infatti, è frequente fare confusione fra il codice 46.19.02 per i procacciatori d’affari e il 73.11.02, relativo invece ai servizi di marketing. Ecco, quindi, che il supporto di un commercialista specializzato in materia di affiliate marketing si rivela determinante per evitare qualsiasi criticità e regolarizzare correttamente la posizione lavorativa nei riguardi del fisco.
Attraverso il supporto tecnico diventa semplice selezionare anche il regime fiscale maggiormente conveniente, considerato l’effettivo fatturato annuo. Non sempre, infatti, il forfettario si rivela una buona soluzione.
Per questo occorre effettuare un’analisi approfondita e capire quali sono le specifiche esigenze del caso, anche per evitare spiacevoli conseguenze future, come ad esempio accertamenti e pesanti sanzioni pecuniarie.
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1 commento su “Codice ateco affiliate marketing: quale scegliere”
Grazie Lucy, stavo impazzendo perché il mio commercialista non è molto informato sul digitale 🥺